Domenica 21 dicembre, troveremo in chiesa l’albero della carità.
Questa proposta viene ripresentata anche quest’anno, nell’ultima domenica di avvento, proprio perché l’avvento è il tempo liturgico, per definizione, dedicato alla riflessione e all’azione della carità.
Ma cosa significa parlare concretamente di carità, nella nostra parrocchia?
Innanzitutto significa mettere in rilievo e ringraziare il gruppo Caritas che a nome della parrocchia sta aiutando 34 nuclei familiari, per un totale di 90 persone così suddivise: 62 adulti, 16 bambini da 0 a 5 anni, 12 bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni.
Come vengono accolte queste famiglie?
Si propone loro un colloquio con i membri del centro di ascolto vicariale di Piove di Sacco. Il colloquio avviene il sabato mattino nel nostro centro parrocchiale grazie a dei membri che si sono formati, partecipando ad un corso tenuto dai responsabili della Caritas diocesana. Al termine di questo, o più colloqui, in dialogo con l’amministrazione comunale, ci si confronta sull’effettivo bisogno di tale persone, ed una volta constato lo stato di disagio si inizia ad aiutarli. Ogni tre mesi poi c’è un incontro di verifica con tutti i nuclei familiari, per verificare lo stato di necessità. Motivo per cui, alcuni che venivano aiutati dalla Caritas continuano ad essere aiutati, altri invece hanno lasciato spazio ai più indigenti.
Il gruppo Caritas da dove prende il necessario per fornire gli aiuti?
Dall’albero della carità, dell’avvento dell’anno scorso, sono stati raccolti generi alimentari, portati a Natale 2013, che hanno permesso di aiutare queste persone fino a Pasqua.
E da Pasqua in poi?
Il gruppo parrocchiale Caritas si è mosso per raccogliere fondi, grazie al mercatino di ogni prima domenica del mese, grazie ai sussidi del banco alimentare,per sostenere chi è in difficoltà, senza pesare su alcuno. Tutto questo per dirci quanto è importante che i volontari Caritas, che si muovono a nome della parrocchia, così facendo,la rappresentano con l’aiuto concreto, a chi è in necessità. Va pertanto il mio grazie a loro e invito tutti a spiccare dall’albero dell’avvento che troverete in chiesa, una pallina dentro cui ci sarà la proposta di fare Natale con i più poveri, riportando tale o più doni il giorno stesso di Natale. La stessa verrà fatta anche ai bambini e ai ragazzi dei gruppi del catechismo e delle superiori, proprio per educarci come comunità a concretizzare la fede cristiana a partire della carità . Accogliere e condividere dicono due facce della Carità in cui la comunità cristiana si impegna a far diventare “operante” la“partecipazione alla fede”.
Don Francesco