Noi viviamo in un’epoca in cui corriamo il grosso rischio di vivere le giornate nella ripetitività e nella frenesia, e pertanto diventano tutte eguali. Anche i tempi della vita rischiamo di viverli come se fossero tutti eguali, al punto tale che per attrarci, la novità deve essere esagerata, addirittura amplificata per potercene accorgere. E’ in questo contesto esistenziale che la chiesa ci ripropone ogni anno il tempo dell’Avvento, costituito dalle quattro settimane che precedono e preparano il Natale. A questo punto mi sono chiesto:sarà un periodo che ci “tocca” come cristiani? Sarà tale perché ci lasciamo coinvolgere? E cosa ci viene chiesto di fare di diverso in questo periodo? Oppure sarà un tempo che viviamo in continuità senza accorgerci di nulla? E’ proprio questo il rischio che intravvedo,rischio dettato anche da uno stile di vita che ci ingoia, ma soprattutto dal pensarci cristiani ” a la carte”.Che cosa fare di nuovo allora? Sono convinto che il nuovo non dipenda dal nostro fare, ma dal nostro “cogliere” chi viene: cioè Gesù Il Signore. Probabilmente il vortice in cui ci troviamo dentro rischia di farci trovare “nella ripetitività” anche l’accoglienza del Natale;ma allora non sarebbe più il Natale del Signore…diventerebbe un’altra cosa. In queste due settimane, tra l’altro, nella nostra parrocchia ci sono state quattro proposte che sicuramente hanno dato qualità al nostro tempo comunitario:
Innanzitutto l’incontro dei collaboratori con il professor Visentin, dove ci siamo aiutati a mettere a fuoco cos’è il cammino dell’iniziazione cristiana e quale stile di nuova parrocchia richiede.
Il secondo appuntamento ha visto come protagonisti i bambini del terzo anno di iniziazione cristiana;siamo andati infatti al Planetario di Padova, per farci aiutare dall’universo e dalla creazione a scoprire che Dio è Padre. E’ stata un’esperienza molto bella, soprattutto quando al termine loro hanno iniziato a fare le domande, e che domande!
Il terzo è stato l’incontro tenutosi nel nostro centro parrocchiale tra i due consigli pastorali delle parrocchie di Brugine e Campagnola. In un clima di serenità ci siamo approcciati per prendere coscienza di come le due comunità parrocchiali stanno affrontando il “nuovo” che viene dall’immigrazione, e la conclusione è stata nel far emergere alcuni rappresentanti dei due consigli per concretizzare le scelte fatte.
Infine merita attenzione anche l’incontro tenutosi al Marconi di Piove per i ragazzi delle medie. Dei nostri ragazzi se ne sono iscritti 50 su 80 e sono convinto che non è stato solo un divertimento nel godersi lo spettacolo di Marco e Gaetano, ma soprattutto è stata una forma diversa di approcciarci al mondo senza contrapporre scienza e fede.
Quattro appuntamenti che, per chi ha aderito, hanno reso quattro giorni diversi.
Don Francesco