Domenica scorsa, 29 gennaio 2017, nel pomeriggio si è staccata una parte di intonaco dal soffitto della cripta (sottocoro).
Giunti per partecipare all’Eucaristia delle 18,00, con sorpresa, i partecipanti hanno preso atto della situazione e pertanto abbiamo celebrato la santa Messa in chiesa grande. Al termine della messa ci siamo dati tutti una mano portando fuori le macerie provocate da tale caduta. Ho chiamato subito l’architetto che, recatosi in cripta, mi ha tranquillizzato sull’accaduto invitandomi a ripristinare il tutto, facendo prima dei sondaggi sul resto dell’intonaco del soffitto della cripta.
Questo episodio ha fatto sì che le prossime celebrazioni Eucaristiche feriali siano celebrate in sacristia, mentre quelle festive in chiesa grande, ahimè con dispendio per quanto riguarda il riscaldamento, ma soprattutto con una resa e una percezione del caldo molto inferiore rispetto alla cripta.
Nell’analizzare la situazione della cripta, tuttavia, vedo una situazione molto precaria perché c’è un’infiltrazione che, sicuramente da molto tempo, ha permesso non solo la crescita dell’umidità, ma la penetrazione dell’acqua, al punto tale che l’intonaco del soffitto dietro l’altare, oltre ad essere bagnato, rimane sospeso in attesa di presentarci la sorpresa.
Anche questo sarà da porre tra i lavori importanti del prossimo futuro; tuttavia nel momento in cui prenderemo in esame la situazione dovremo allargare l’intervento ai pluviali all’esterno dell’abside dando uno sguardo più ampio all’esterno del retro abside.
Don Francesco