ABBIAMO RIPRESO A CELEBRARE L’EUCARISTIA IN CHIESA
Dopo tre mesi dal lockdown, anche noi abbiamo ripreso a celebrare l’Eucaristia in Chiesa. Sono contento di avervi rivisto, così numerosi e rispettosi delle norme, per pregare insieme, ma soprattutto per formare il Corpo di Cristo visibile della nostra comunità.
In questi mesi abbiamo tenuto i contatti con le famiglie dei bambini dell’Iniziazione cristiana, con i ragazzi delle medie, e con i gruppi giovanili, cercando di fare delle proposte catechistiche a distanza per farci sentire vicini ai nostri ragazzi. Per tutti,invece, grazie alle abilità tecniche e la generosità di tempo da parte di alcuni, siamo riusciti a trasmettere anche la Celebrazione dell’Eucaristia attraverso il canale youtube; abbiamo attivato gli strumenti della tecnologia per renderci presenti a coloro che desideravano sentirsi parrocchia: e devo dire che i riscontri sono stati molto positivi.
Con le nostre suore abbiamo cercato di tenere i contatti con telefonate ai nostri anziani che seguiamo portando loro la Comunione e il conforto spirituale dei sacramenti, ogni quindici giorni .
Anche noi come parrocchia, grazie soprattutto agli operatori pastorali, ci siamo messi dentro a questa “sfida” per vivere questo tempo “nuovo” reinventandoci un metodo, inimmaginabile prima. Un rimpianto mi rimane nel cuore, e cioè che per molti anziani, che maggiormente ci tengono alla Chiesa, alla parrocchia, non essendo avvezzi a queste tecnologie non siamo riusciti a renderci presenti. E guarda caso, sono gli stessi che domenica scorsa sono arrivati per primi alla celebrazione dell’Eucaristia nella nostra chiesa.
Gli anziani: sì, proprio loro, sembrano essere stati i protagonisti, nel dolore, di questo tempo. Non solo all’interno delle case di riposo, ma anche all’interno della solitudine delle loro case. Coloro che ci hanno consegnato un’Italia e una famiglia bella, sono stati tra le maggiori vittime del COVID-19.
Non vogliamo dimenticare l’immediata chiusura delle scuole dell’infanzia, con i disagi creati alle famiglie e ai bambini, che hanno dovuto reinventarsi il loro essere famiglia, i loro rapporti di coppia e di famiglia; ma anche la difficoltà delle nostre parrocchie a gestire l’economia ordinaria senza l’introito delle rette, sostenendo le spese correnti, e cercando di comprendere a quali condizioni ripartire.
Ci sta davanti un’estate che se gli altri anni ci vedeva già ai nastri di partenza, ora siamo di fronte a condizioni ferree da valutare prima di ogni singolo passo.
Ripartire pertanto equivale anche per noi REINVENTARSI, in base alle condizioni richieste; non sarà più, se mai lo fosse stato, ripetere, ma RINNOVARSI. E questo non sarà solo in funzione di attività che speriamo si possano continuare, ma anche di una pastorale che ci stimola a riformularci per una nuova visione di parrocchia e di comunità cristiana.
E nel ripartire, siamo alle porte anche con l’inizio dei lavori di restauro della nostra Chiesa, sospesi per poter accedere ad un finanziamento, di cui in questi ultimi giorni ci è stato confermata l’ammissione ad un contributo per tali lavori.
Con l’augurio di rivederci, almeno in chiesa, vi aspetto
Don Francesco